Volume 3. Appendice alla Regola pag. 236
Volume 3. Appendice alla Regola pag. 236
Capi: 11. De Doveri verso se stesso, e altri doveri comuni
{225} Capo 12 (1).
De Doveri verso gli altri.
Alter alterius onera portate, et sic adimplebitis Legem Christi (ad Galat: 6 (2) (b1)) [.]
1 Nella Vita di Comunità il più difficile è il mantenere a vicenda la carità (3), e perciò il N. S. G. C. (4) mentre conversava co suoi Apostoli si è fatto a tutti Modello di quella carità paziente colla quale uno deve sopportare i difetti dell'altro sebbene Egli fosse senza difetto, onde (5) se tutti abbiamo i nostri difetti, e questi maggiori quando crediamo di non averli (6), quanto più noi dobbiamo sopportare gli altrui difetti per imitare in tutto, e sempre il N. S. G. C.; e poiché gli atti di convenienza, e di così detta educazione considerati cristianamente sono altrettanti officii della Carità, perciò non solo dobbiamo sopportare con pazienza gli altrui difetti, ma dobbiamo ancora esercitare con tutti gli officii della cristiana educazione; perciò [manca il resto.] /
{226} [in bianco]
Note
1) Non si comprende il valore ed il perché dell'ordinale.
2) Più precisamente Gal. 6, 2. Il testo prosegue, a capo, con le parole Il N. S. G. C. poi cancellate.
3) Segue, dopo la virgola, la parola onde poi cancellata.
4) Seguono le parole, poi cancellate si è fatto esemplare di.
5) Orig. perciò.
6) Segue, dopo la virgola, un perciò poi cancellato.