Volume 1. Pia Società dell'Apostolato Cattolico pag. 106

Volume 1. Pia Società dell'Apostolato Cattolico pag. 106

Dello spirito dal quale debbono essere animati tutti i Rettori, e Procuratori di ciascuna Procura, e tutti coloro che dirigono le opere pie, e le sante Istituzioni della pia Società dell'Apostolato Cattolico, e tutti coloro che, in qualunque officio, o in qualsivoglia maniera cooperino, o vogliono cooperare alle sante imprese, e ai fini santissimi della medesima

e della misericordia per la maggiore gloria di Dio, e della sua SS. Madre Immacolata, e per la maggiore santificazione dei popoli, così tutti debbono essere sempre animati dal vero spirito della più perfetta carità [.]
E poiché la carità è umile (1) (b1), perciò nella pia Società lo spirito di dominare sarà considerato come la peste della medesima; e perciò saranno esclusi dalle opere, e dal governare tutti coloro che mostrano di essere animati dallo spirito di dominare.
Se i Rettori, e chiunque altro chiamato, ed eletto a reggere, e governare qualunque Procura, Opera, S. Ritiro, Comunità di qualunque specie della pia / {90} Società fosse animato dallo spirito di dominare invece di edificare, distruggerebbe l'Opera di Dio, e ciò per due ragioni, la prima è perché tutti i sudditi, e subalterni debbono imparare dal loro capo l'esercizio di carità umile; la seconda è perché tutti dovendo cooperare alle imprese della pia Società per pura carità senza interesse, e senza ambizione, se nel respettivo officio si trovassero trattati dal respettivo loro capo con un tal quale spirito di dominazione pochi sarebbono quei, che rimarrebbono perseveranti nelle opere, perciò è necessario che tutti i Rettori, e Direttori delle opere pie e dei Ritiri, e Comunità di qualunque specie della pia Società nel loro governo si mantengano in un moto assiduo del

Note


1) Cfr. I Cor. 13, 4-7.