Vincenzo non possono in alcun modo invocare. Essa difatti, per quanto riguarda il ms. originale, venne diligentemente costituita (dall'Orlandi, secondo la comune tradizione) nei primissimi anni di vita dell'Istituto, tenuta assieme da una primitiva rilegatura cui fece seguito, nel 1939, quella operata nell'officina del palazzo romano di Propaganda Fide e tuttora in ottimo stato. Non solo, ma all'originale venne subito affiancandosi una copia, parimenti conservata, che potrebbe risalire addirittura agli ultimi anni di vita di s. Vincenzo se ad essa, come ci assicura l'Hettenkofer (Copia, p. 17) pose mano anche il chierico Pallottino Francesco Minelli, piamente spirato, dopo lunga malattia, il 16 gennaio 1851.
Collezione dunque già stimata in antico, e giustamente, se si pensa a quali e quanti documenti essa contiene, dai «Trentatre punti» alla lettera «Nella mia morte», dalle carte sui Collegi per le Missioni Estere a quelle riguardanti l'Ospedale Militare, dalla «Memoria pratica» alle varie «Dichiarazioni».

Tutto questo materiale non è completamente inedito. Esso venne, più o meno, già pubblicato dall'Hettenkofer nelle due cd. «Raccolte» del 1929 e 1934. Solo giova notare che l'editore, per motivi che ci appaiono tanto ignoti quanto strani, smembrò l'«Appendice» in tante singole porzioni, pubblicandole - parzialmente - in ordine sparso nel corso dei due volumi, mescolandole con documenti appartenenti ad altre miscellanee, a loro volta smembrate e pubblicate con lacune ed inversioni.