Volume 13. Stampati - Varie pag. 303
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I tre Mesi di Maggio
Giorno trentesimo
{112} 2. Ma un anima che è giunta ad essere chiamata figlia di Dio lo sai di chi è erede: te lo dice l'Apostolo del mio Figliuolo S. Paolo: Si filii ergo hœredes hœredes quidem Dei (b1). (Rom. 8. v. 17.) È erede di Dio. Ma lo sai cosa significa essere erede di Dio? Vuol dire che Iddio stesso è la Eredità. Dimmi ti piacerrebbe disporti ad andare a prendere possesso di una tale eredità: voglio dire di andare a possedere la SS. Trinità in guisa che potessi dire il Padre è mio; il Figliuolo è mio; lo Spirito Santo è mio: la Potenza di Dio è mia; la Sapienza di Dio è mia; la Bontà di Dio è mia: la Purità di Dio è mia: l'Amore infinito di Dio è mio; la Misericordia di Dio è mia; Tutto Iddio è mio?
3. Ma se per la qualità di filiazione in Dio giungi a possedere una tale eredità, sai con chi la godi? Te lo dichiara pure Paolo Apostolo: Si filii ergo hœredes, hœredes quidem Dei: cohœredes autem Christi (b2) (ibid). La godrai con Gesù Cristo Sposo delle anime redente. Egli è il Primogenito della numerosa figliuolanza, che ha riscattata dalla schiavitù del Demonio, e l'ha restituita al comun Padre: Egli divide la Eredità, Egli ne chiama al possesso gli Eletti, che sono coloro che hanno il nome di Figli, nome che viene dato ai pacifici: Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b3). Dimmi, o anima religiosa, conosci la tua sorte? Vedi che Iddio ha diffuso in te un torrente di grazie, perchè giunga a tale eredità, a figliazione sì eccelsa: vedi