Volume 13. Stampati - Varie pag. 424

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I tre Mesi di Maggio

Terzodecimo Giorno

stimati, quanto più e senza paragone debbono ponderarsi quegli, che non sono gli ultimi nella Corte del Sovrano dell'universo: voglio pertanto o figlio che fermi nella tua mente (1) il concetto della eccellenza dell'ufficio di Accolito perché meglio ti umilii a guardare la tua indegnità; e sappi che così piacerai al Re della gloria che nella Chiesa tu servi.
2 (2) Sed ob hoc, ut sicut illud visibile lumen gestant manibus; ita opera lucis proximis ostendant, et more lucis errantibus, ac tenebras palpantibus ducatum praebeant = Voglio o figlio, e te lo comando con affetto di (3) Madre amorosa, che secondo l'avviso della Chiesa la tua vita sia conforme all'ufficio di Accolito: bada bene, che tale ufficio non consiste già nella sola materialità di portare i Ceri accesi, quando si (4) Leggono (!) i sagrosanti Evangeli nella Messa solenne, e in altri Ministeri della Chiesa, ma la tua vita deve risplendere, deve illuminare pe' la luce delle buone operazioni: io sono Madre di Misericordia, e Refugio dei poveri peccatori perciò non posso soffrire, che vadano più oltre (5) erranti (6) nelle tenebre della colpa: io ti (!) li raccomando, voglio che

Note


1) Mente, per lapsus, agg. post.
2) A fianco, del Pallotti, un Ibidem.
3) Segue un tenera cancellato.
4) Segue, cancellato, un canta di cantano.
5) Orig. avanti.
6) Segue un pe di per cancellato.