Volume 13. Stampati - Varie pag. 564

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I tre Mesi di Maggio

Giorno secondo

miseri mortali, che assuefatti allo sfogo brutale delle passioni non arriva a vedere la luce della verità, e della ragione, che discende da Dio luce inaccessibile, e ragione, infinita di tutte le cose! Ma da te, o figlio, voglio con affetto di Madre, che senza turbamento di spirito, ma con sentimento di cuore umiliato, e contrito, ti penta prima della tua cecità colpevole, perchè anche tu un tempo, e forse lungo tempo fosti schiavo delle ree passioni, e poi con umiltà, con fiducia, e perseveranza prega e torna incessantemente a pregare, e domanda la luce della verità, e il mio Figliuolo Gesù con amore, e gaudio incomprensibile t'illuminerà.
3.º Ma se ai raggi della luce divina vedrai la ragione, ossia la necessità della mansuetudine per giungere al possesso del Paradiso, e insieme arriverai a conoscere la debolezza delle tue forze, e tutte le altre difficoltà / {28} che s'incontrano nell'esercizio della soave virtù della mansuetudine, voglio che neppure ti perda di coraggio in Dio: anzi ricorda o figlio che non solo devi sempre guardare in fede il tuo divino esemplare, e mio divino Figliuolo Gesù, che dice a tutti: Discite a me quia mitis sum: (Math. 14 v. 29) (1) (b1) Imparate da Me poichè sono di cuore mansueto, ma di più devi riflettere che Gesù mosso dall'amore infinito di vedere tutti in Paradiso non solo ha comandato d'imitarlo nella mansuetudine, ma colla sua mansuetudine ti

Note


1) Meglio Mt. 11, 29.