Volume 13. Stampati - Varie pag. 997

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Memorie

4 - Memoria / Abbo

e con tanta convenienza, con quanta sono stato trattato da lui, senza ricevere mai da lui alcun tratto, che potesse dirsi meno rispettoso. Anzi sappiate (1), che molti Mesi prima, che io (2) incominciassi ad avvicinarlo, il R[evere]nd[issi]mo Padre Angelo M.a Modena (3) Compagno del R[evere]nd[issi]mo P. Maestro del S. Palazzo Apostolico lo assisteva nello spirito, e da esso si (4) confessava ordinariamente in (5) ogni settimana, dal medesimo R[evere]nd[issi]mo Padre mi aveva fatto dire, che bramava di parlare anche con me per spirito, ma sia perché il Padre, che lo assisteva era ripieno di quei lumi, e di quello zelo, che tutti sono obbligati encomiare e perciò doveva credere, che non avesse bisogno di me (6), sia perché per le tante cose, che il Mondo diceva contro di lui non mi azzardava recarmi da lui (7) e anche quando fui a Confessare il primo dei due detenuti nella stessa Segreta, ove esso era ristretto neppure lo vidi, poiché il Detenuto venne a fare la sua Confessioni (!) in altro sito fuori della Segreta, né io lo ricercai punto.

Note


1) Orig. saprete.
2) Io agg. post.
3) Si tratta del P. Domenicano Angelo M. Vincenzo Modena, nato nel 1797 e defunto nel 1870. Su di lui maggiori notizie nel corso dello scritto.
4) Segue, annullato, un piccolo segno.
5) In agg. post.
6) E perciò […] di me agg. post.
7) Orig. A) portarmici; B) recar […]; C) la versione riprodotta nel testo.