Volume 3. Appendice alla Regola pag. 26

Volume 3. Appendice alla Regola pag. 26

Nella mia Morte ai miei dilettissimi Fratelli della pia Società dell'Apostolato Cattolico, perché si sforzino a promuoverla con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima, e con tutte le forze

e merito di Ubbidienza che mi dava il mio Confessore, nel quale Iddio per stia misericordia mi ha dato sempre un sentimento di fiducia di ascoltare Iddio, che parla.
5 Giunto al S. Eremo il d[etto] dì 10 Luglio Iddio per sua misericordia mi ispirò di attendere da prima seriamente per più giorni a riordinare il povero mio spirito, e mi trovai immerso / {21} in un Mare immenso di divine Misericordie (adesso, e sempre prego tutti perché colle loro Orazioni mi ottengano la grazia di profittarne come vuole Iddio.) e scrissi più fogli per i bisogni della povera anima mia (1). Quindi colla grazia del N. S. G. C. e per i meriti, e intercessione di Maria SS [.], degli Angeli, e dei Santi incominciai a scrivere le Regole della pia Casa di Carità istituita in Roma dalla pia Società dell'Apostolato Cattolico [.]
6 Passati pochi giorni da che scriveva le d[ette] Regole per la d[etta] pia Casa di Carità Iddio per sua infinita misericordia incominciò a visitarmi con tali, e sì dolorose tribolazioni, e di cui si degnò di farmene sentire sì vivamente il peso, che nella mia miseria arrivai a crederle maggiori di tutte le tribolazioni sofferte in tutti gli anni della mia vita passata: intanto il N. S. G. C. si degnò di spargere nel mio povero e ingratissimo cuore un vivo sentimento di fiducia che il tempo della tribolazione fosse il più opportuno per ricevere i lumi di Dio.

Note


1) Troveranno posto nella futura edizione dei «Lumi».