Volume 3. Appendice alla Regola pag. 27

Volume 3. Appendice alla Regola pag. 27

Nella mia Morte ai miei dilettissimi Fratelli della pia Società dell'Apostolato Cattolico, perché si sforzino a promuoverla con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima, e con tutte le forze

7 Avendo terminato di scrivere le Regole della pia Casa di Carità [,] leggendo nella Vita della Beatissima Vergine come gli Apostoli dopo la Venuta dello Spirito Santo si portarono a predicare il sagrosanto Vangelo nelle diverse Regioni del Mondo il N. S. G. C. (1) pose nella mia mente la vera idea della natura, e opere della pia Società pel fine generale dell'accrescimento, difesa, e propagazione della pietà, e della Fede cattolica: altro fine proprio, e speciale delle circostanze dei tempi me lo fece conoscere sul fine che scriveva, e dopo avere scritto, più chiaramente a me lo fece intendere e al mio Confessore, dopo che tutto assoggettai al suo savio / {22} e ministeriale sentimento, che io lo devo riguardare per me come di Dio: altri servi del N. S. G. C. ebbero lo stesso sentimento quando anche per poco conobbero la natura dell'Opera della pia Società, come era esposta in iscritto (2) [.]
8 Ora Padri, e Fratelli miei carissimi nel N. S. G. C. Crocefisso adesso e sempre innanzi a Voi, e a tutte le creature debbo confessare, che sebbene io per l'approvazione del mio Confessore debba essere, e sia veramente intimamente persuaso, che la

Note


1) Orig. Iddio.
2) Confessore del Santo, al momento della fondazione dell'opera, l'ottantenne Bernardino Fazzini; tra i servi del N. S. G. C. vanno senz'altro annoverati il Ven. Bernardo Clausi, OM (1789-
1849) P. Luigi Togni, MI (1779-
1849) P. Gioacchino Ventura, CR (1792-
1861) e la Ven. Elisabetta Sanna (1778-1857).