Volume 13. Stampati - Varie pag. 257
Volume 13. Stampati - Varie pag. 257
I tre Mesi di Maggio
Giorno decimo ottavo
Cielo lo stuolo dei SS. Patriarchi, che quando furono viatori su questa misera terra con santa impazienza aspettavano, e coi loro voti, preghiere, e virtù affrettavano la venuta del Redentore del genere umano, e che poi sciolte dall'inviluppo del fragile corpo ne sospiravano il momento sebbene riposassero nel seno di Abramo, e che nel dì in cui il Mio Figliuolo ascese glorioso al Cielo seco le condusse a godere del frutto della redenzione, in premio e della loro fede, e delle ardentissime brame, che avide le rendevano di vederlo presto comune Riparatore? Dimmi ti piacerebbe di imitarli?
2. Rallegrati pure, rallegrati, poichè nella Vita claustrale ne hai una grande facilità, e molti sono i mezzi che ti si presentano per imitarli assai bene. Tu sai, e la fede ti parla al cuore che il Divin Redentore è venuto Bambino su questa terra, ma deve ritornare Giudice nel dì finale (1) (b1). Beato chi aspetta questa seconda venuta di Gesù Cristo: beato chi pensa e seriamente / {69} riflette, e opera per trovarsi preparato, beato chi vive ogni giorno, come se ogni giorno dovesse presentarsi al divin Tribunale; e dimmi tu perchè hai abbandonato il mondo, i parenti gli amici le religioni? Perchè hai domandato con tanta istanza l'ingresso sospirato nel S. Chiostro? Perchè hai tanto gioito quando hai avuto la sorte di vestire il S. Abito della Religione?
Note
1) «Iudex crederis esse venturus» (Inno Ambrosiano). Cfr. anche il cap. XXV del Vangelo sec. S. Matteo.