Volume 13. Stampati - Varie pag. 688

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I tre Mesi di Maggio

Giorno ventesimonono

Corredentrice, dagli Angeli che ti hanno assistito, e dai Santi, che hanno pregato per te?
2.º Ascolta o figlio le parole infallibili del Maestro divino, e Mio Figliuolo Gesù, che ti ha insegnato quella dottrina di Paradiso che ti assicura, per non essere condannato all'eterna perdizione, mà per essere invitato ed ammesso alla corona della gloria eterna. Con profondo rispetto, e con sentimenti di gratitudine senti come parla il mio Figliuolo: Non vogliate giudicare i vostri fratelli affinchè non siate giudicati (1) (b1): Ammira, o figlio la carità del divino Maestro. Esso aspetta tutti nel Regno della Carità infinita, e dà un precetto di carità: ciascuno deve amare il suo prossimo, e perciò non deve pensarne sinistramente, lo deve amare come se stesso (2) (b2), perciò ciascuno deve piuttosto occuparsi ad emendare le proprie colpe, e perciò non deve chiudere gli occhi per non vedere le proprie mancanze, e non deve aprirli per censurare gli altrui difetti.
3.º Ecco, o figlio, il Mio desiderio, anzi la Mia volontà, che con affetto di Madre ti / {147} dichiaro pel vivo desiderio di vederti ammesso nel Regno della gloria dal divin Giudice. Sarai così attento, o figlio, a non censurare il piccolo difetto del tuo prossimo, che non ti si abbia a dire, vedi la piccola paglia nell'occhio altrui, e non vedi la grossa trave

Note


1) Cfr. Mt. 7, 1.
2) Cfr. Mt. 19, 19.