Volume 13. Stampati - Varie pag. 1061
Volume 13. Stampati - Varie pag. 1061
Memorie
5 - Cenni sulla preziosa morte di S. E. Don Carlo de' principi Torlonia commendatore Gerosolimitano con lettere edificanti del pio defonto
rese al Signore il suo spirito (1) (b1) alle trè pomeridiane del dì 31 decembre 1847, essendo nato li 18 decembre 1798, giorno sagro alla solennità dell'espettazione del parto sagratissimo di Maria Vergine.
È morto dunque D. Carlo de' principi Torlonia, ma è morto da vero eroe cristiano, senza superbia, senza amore al denaro, senza affetto ai piaceri terreni, imitatore dell'umiltà, della povertà, e della mortificazione del N.S.G.C.: è morto ora corporalmente al mondo, ma da / {26} lunghi anni vi era morto col cuore, che ne era distaccato. Il vivere in mezzo al mondo, alle grandezze, agli onori, alle ricchezze, era per lui come vivere in un deserto, perché il cuore suo era unicamente in Dio, e nelle opere di Sua gloria. Tutto che erede di grandi ricchezze muore per amor di G. C., e del prossimo, da povero, lasciando al fratello Principe il debito di soddisfare a parecchie somme di denaro che aveva elargito per opere di carità. Muore in somma D. Carlo, e lascia erede la sua nobile famiglia di una più pregievole, e bella nobiltà; la nobiltà delle sue rare virtù, che formano il vero e perfetto cattolico.
Non pochi anni prima di morire avea D. Carlo detto ad uno ecclesiastico, che desiderava poter dire al Signore in punto di morte quelle parole del servo fedele, Domine quinque talenta tradidisti mihi, ecce
Note
1) Cfr. Io. 19, 30.