Volume 13. Stampati - Varie pag. 1060
Volume 13. Stampati - Varie pag. 1060
Memorie
5 - Cenni sulla preziosa morte di S. E. Don Carlo de' principi Torlonia commendatore Gerosolimitano con lettere edificanti del pio defonto
sempre venerato grandemente tutti i tesori della nostra ss. Religione, e ne avea divotamente profittato, così molto più volle avvalersene negli ultimi momenti prima di uscire da questo mondo; e però munito già del Sagramento della estrema Unzione da lui ricevuto con gran fede e umiltà, desiderò ardentemente di ricevere eziandio la benedizione Papale colla indulgenza plenaria detta in articolo mortis: si portò a tale effetto dal S. Padre un sacerdote per ottenerla nella pienezza della sua somma potestà a favore del piissimo moribondo, ed ottenutala la ricevette con sì viva fiducia, umiltà e divozione, che è difficile immaginarlo.
Nel corso della notte chiamò a sé tutti i famigliari, che si trovavano in casa, e dopo / {25} avere umilmente pregato Iddio, che su di loro diffondesse tutte le celesti benedizioni, li ringraziò affettuosamente della carità, che avevano usata verso di lui. La mattina crebbe ancor più il male, e accorgendosi l'infermo del prossimo suo passaggio, continuava a pregare, e ringraziare il Signore della occasione, che gli dava in quella malattia di patire. Alle due e mezza pomeridiane, vedendo quasi giunto il momento del prezioso suo transito, voleva inginocchiarsi nel letto, e in quell'umile atteggiamento rendere la sua anima a Dio, ma gli fu impedito. Poco dappoi provò la seconda volta a far lo stesso, e fu novellamente impedito. Allora si abbandonò sul lato destro, chinato come se stesse ginocchione, piegò le mani, e in questo umile e divoto atteggiamento