prossima seguente (se non erro, circa le ore ventuno (1)).
La malattia andava sempre più ad accrescersi, ma non calava il fervore nella Serva di Dio, e circa le ore ventitré e mezzo (2), se non sbaglio, veduto che la Serva di Dio era ancora capace di poter ricevere nuovamente il Santissimo Viatico, si dispose ad amministrarglielo nuovamente, come fu fatto con molta consolazione del suo spirito. In tal giorno, o nel principio della mattina seguente, siccome mi fu riferito, fra le altre preghiere volle dire ancora la corona della Beatissima Vergine con le sue religiose, lo che per quanto ricordo, considerata la gravezza della malattia, fu oggetto di grande ammirazione, mentre si sarebbe creduto affatto impossibile.
E se non erro, fu anche ammirato come nei giorni della sua malattia conservasse la presenza di spirito per recitare l' Angelus Domini, o Regina Coeli alle ore stabilite. Nella mattina del lunedì nove Maggio mi portai al Monastero per assistere la Serva di Dio nelle ore che ne sarebbe stato assente il Reverendissimo Padre Cherubino (3). Come passassero quelle ore di assistenza, io non so ridirlo; posso dire che bene me ne trovo contento, perché debbo ringraziare il Signore per quei sentimenti e presenza di spirito che mi dette per assisterla, e per quella corrispondenza che era nella Serva di Dio,