Volume 13. Stampati - Varie pag. 1203
Volume 13. Stampati - Varie pag. 1203
Deposizioni Processuali
2 - Deposizione di S. Vincenzo Pallotti sul Servo di Dio Can. Gaspare Del Bufalo (1783-1837)
nato, vissuto, e morto povero per noi, pazientemente tollerava gli effetti di gravissima povertà, che si può dire a ragione povertà volontaria, perché per sentimento di zelo e per secondare la divina vocazione volontariamente, e spontaneamente, anzi con grande amore aveva intrapreso ed ha proseguito fino alla morte l'opera dell'Istituto, per la quale distintamente ha gravitato sopra di Lui come fondatore tutto il rigore di quella povertà con la quale è nato, ed ha progredito. So che un tempo trovandosi solo con un suo fratello laico nella Casa di prima fondazione in San Felice di Giano [(PG)], sperimentò in tal tempo senza desistere dall'opera incominciata gli effetti di gravissima povertà, e colà si trovava obbligato a fare da se anche le cose più necessarie. E poiché tali rigori di povertà, che per la ragione addotta di sopra si può dire povertà veramente volontaria, li ha sofferti con grande pazienza, costanza, e rassegnazione per amore di Dio, così credo di poter dire senza timore di errare che il Servo di Dio nel soffrire li rigori della povertà volontaria si può proporre per edificantissimo esemplare. /
{459} {(51)} Summis laudibus obedientiam efferebat.
XIII. Testis. Juxta 19. interr. proc. fol. 498. ter. resp.
L'operajo Evangelico ch'è il continuatore della Missione, che l'Eterno Divin Padre dette al suo