Volume 13. Stampati - Varie pag. 1217

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Deposizioni Processuali

2 - Deposizione di S. Vincenzo Pallotti sul Servo di Dio Can. Gaspare Del Bufalo (1783-1837)

trattenersi più a lungo in Roma, e parlava in modo come conscio della morte vicina. Per quanto ho potuto conoscere, e per quanto so, debbo dire, che il Servo di Dio contrasse un male di petto (1) per le gravi fatiche sostenute nell'esercizio delle opere di Ministero. Durante il tempo che io mi portai da Lui, e mi ci portavo negli ultimi tempi ogni settimana, lo trovavo sempre uguale, come l'avea conosciuto prima per la virtù e per lo zelo. Nella mattina del ventisei Decembre mi portai dal Servo di Dio, e fu la prima volta che lo trovai in letto, lo riconciliai, e mi disse di fare l'attestato della Confessione che poteva servire secondo l'approvazione del Medico a potere ricevere il Santissimo Viatico (2), e le disposizioni virtuose e cristiane erano veramente sode, e come di un (!) anima di un gran Santo. La mattina del dì ventotto Decembre dopo celebrata la Santa Messa, circa le ore quindici (3), mi portai di nuovo dal Servo di Dio, e quando fui sulla porta dell'abitazione (4), mi venne ad aprire quegli che lo aveva assistito nella / {557} {(68)} notte: e lì sul limitar della porta, esso come ripieno di stupore, e di ammirazione religiosa coll'abbondanza del cuore parlando del Servo di Dio con poche parole mi disse = Oh che gran

Note


1) Eufemismo, ancora in uso, per indicare la tisi.
2) Nota la peculiarità del fatto narrato.
3) Ci troviamo verso le ore 8/9 antimeridiane.
4) Ricavata tra i resti del Teatro di Marcello.