Volume 13. Stampati - Varie pag. 108
Volume 13. Stampati - Varie pag. 108
Iddio l'Amore Infinito
19 - Dell'Obbligo che abbiamo di perfezionare noi stessi meritoriamente in quanto siamo viva imagine della Santità, e della Perfezione per essenza
Pater vester caelestis perfectus est (b1) = (Matth: c. 5. v. 48) (1) siate dunque Perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste; ecchi mai averebbe potuto imaginare, che IDDio mi creasse così, che per natura di creazione fossi obbligato a farmi Santo, e Perfetto, e in ogni istante sempre più Santo e Perfetto per più esattamente eseguire si preziose obbligazioni, onde sempre più avvicinarmi alla Santità e alla Perfezione per essenza, sebbene non possa (2) giammai uguagliarla; e così mi ha creato IDDio, che se non mi faccio Santo, e Perfetto quanto posso in tutta la mia vita coll'ajuto della sua grazia sono sempre, e opero sempre più o meno in contradizione con me stesso perché sono una (3) viva imagine della Santità, e Perfezione per essenza.
Dunque mio Dio per non degradare (4) la (5) natura dell'Anima mia, e in opposizione alle mire sapientissime del vostro Amore / {86} infinito, e della vostra infinita Misericordia, in tutta la mia vita (6) sino alla Morte sono obbligato di procurare tutta la santità, e tutta la perfezione possibile in tutti i pensieri, in tutti gli affetti del cuore [,] in tutte le parole, ed opere, in tutti i passi, nell'uso di tutte le potenze
Note
1) (Matth: c. 5. v. 48) agg. post.
2) Non possa agg. post.
3) Una agg. post.
4) La parola degradare sostituisce un qualcosa cancellato e quasi illegibile (forse essere contro).
5) La agg. post.
6) Vita agg. post.