Volume 13. Stampati - Varie pag. 178
Volume 13. Stampati - Varie pag. 178
I tre Mesi di Maggio
Presentazione
mediante il suo libretto «Il mese di Maria, o sia il mese di maggio consagrato a Maria con l'esercizio di varj fiori di virtù». Con questa operetta, largamente diffusa, il Mese Mariano assumeva quella forma destinata a valicare gli anni. Innanzi tutto la pratica veniva spiritualizzata, dato che ai fiori che si ponevano attorno le immagini della Vergine facevano come da contraltare i «varj fiori di virtù» destinati ad essere coltivati durante il corso del mese. Siamo sempre di fronte allo stesso concetto: i fiori esterni presi come simbolo e guida per coltivare un altro giardino, quello spirituale. L'ordine delle pratiche di pietà da compiere assume, nel volume del Dionisi, quella forma che è andata avanti per decenni. Si adorna, generalmente, di fiori la stanza migliore della casa e, davanti ad una immagine di Maria troneggiante, si recita il rosario con le litanie, si legge una breve considerazione seguita da un esempio, si estrae il cosiddetto «fioretto» o atto di virtù da praticare e si conclude con un cosiddetto atto di ossequio da rinnovare tra giorno e con una giaculatoria da ripetersi più volte nella giornata. A volte la scelta dei ricordati fioretti è lasciata alla libera iniziativa dei fedeli che, per meglio ricordarli, li scrivono su strisce di carta destinate a essere solennemente bruciate l'ultimo giorno del mese quando la famiglia, la scuola, la comunità offre il suo cuore a Maria con un atto di consacrazione. Come si vede la parte per dir così coreografica ne sottintende una altra, maggiormente spirituale.
Con l'andar del tempo però la prima delle due, quasi insensibilmente prese il sopravvento sull'altra e sui fiori spirituali presero a prevalere quelli materiali. Siamo nel Settecento dove, in tanti campi il «sembrare» la vince sull'«essere» e, per quel che riguarda il Mese Mariano, legato ormai allo strumento del libro, si richiede un nuovo manuale-guida.
Tale manuale-guida, maggiormente qualificato, lo si trova nell'operetta del Mese di Maggio, pubblicata a Ferrara nel 1786 e composta da un altro gesuita, il P. Alfonso Muzzarelli.
Destinato, ma non esclusivamente, si badi bene, agli studenti delle scuole gesuitiche, soprattutto di Milano e Roma - Collegio Romano, dove, una ventina di anni più tardi (1808) sarà alunno Vincenzo Pallotti, giovinetto di