Volume 13. Stampati - Varie pag. 727

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I tre Mesi di Maggio

Addizione prima: Considerazioni

Considerazione III.

Morte.

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Preparazione e avviso pag. 1.

Stulte hac nocte animam tuam repetent a te,
quae autem parasti cujus erunt (b1). (Luc. 12. v. 20.)

1.º Vedi o figlio, che chiunque vive sulla terra deve morire: secondo le ragioni della sapienza infinita ne resta occulta l'ora, e il / {182} momento, ma l'Amore infinito delle anime, il Mio divino Figliuolo Gesù, perchè ciascuno, profitti di tale ignoranza si è degnato di rappresentare ognuno specialmente Mondano, e peccatore in quel ricco che pensava distruggere gli antichi, e rifabricare nuovi granaj per custodirvi le abbondanti ricolte di quell'anno precisamente in cui seco stesso pensava di vivere per molti anni, e che fu l'anno anzi il momento, in cui gli fu detto da Dio: Ah stolto questa notte morrai, e quelle ricchezze che accumulasti di chi saranno (b2)? Ti serva di avviso perchè lo stesso non avvenga a te.
2.º Bada, o figlio, che l'Apostolo del Mio divino Figliuolo Gesù Paolo già ha dichiarato che il peccato è lo sprone della morte. Stimulus autem mortis peccatum (b3). (Cor. 1. c. 15. v. 36. (1)) perciò

Note


1) Più esattamente Cor. 1. c. 15. v. 56.