Volume 13. Stampati - Varie pag. 1054
Volume 13. Stampati - Varie pag. 1054
Memorie
5 - Cenni sulla preziosa morte di S. E. Don Carlo de' principi Torlonia commendatore Gerosolimitano con lettere edificanti del pio defonto
poverelli di G. C., e faceva colle mani tali atti, che dava chiaro a conoscere voler dare limosine anche in quell'estremo: e sì facendo mostrava uno aspetto il più gioviale e contento, e non potendo giungere a soccorrere tutti, raccomandava tutti alla Vergine ss. di Cui era divotissimo replicando più volte - Consolatrix afflictorum. - E questo appunto era ciò, che fatto aveva in tutto il tempo di sua vita, nel quale le sue mani erano sempre stese in dare ai poveri (1) (b1), il suo cuore sempre commosso alle altrui miserie, ed il fare limosine formava il suo più grande contento. La mestizia, che la novella di sua morte cagionò in gran parte del popolo romano, le lagrime di tante vedove, e di orfani, l'esclamazioni pubbliche di dolore, che si udirono per le vie, per le case e per le botteghe, segnatamente quando videsi accompagnare il funebre convoglio dal lungo stuolo delle / {19} povere dolenti giovanette del Ritiro del ss. Cuore furono e saranno tante prove della carità di D. Carlo. E poi, oltre alle opere caritatevoli dianzi rimembrate, saranno monumenti perpetui di sua carità il legato di scudi (2) diecimila lasciato al ven. Archiospedale di Sancta Sanctorum (3), di cui era deputato, le continue beneficenze fatte al V. Convento di S. Maria in Ara-coeli (4), di
Note
1) Cfr. Prov. 31, 20.
2) Quando venne intrapreso il presente lavoro delle OOCC uno scudo equivaleva a 3 dollari. Ignoriamo come oggi esso possa venire computato.
3) Sarebbe l'attuale Ospedale di S. Giovanni (Laterano).
4) La chiesa esiste tuttora sull'Arce Capitolina.