Volume 13. Stampati - Varie pag. 1058
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Memorie
5 - Cenni sulla preziosa morte di S. E. Don Carlo de' principi Torlonia commendatore Gerosolimitano con lettere edificanti del pio defonto
amarezze; poi sollecito del maggior bene spirituale dell'amato suo fratello principe D. Alessandro, chiamata una persona di sua fiducia le disse: io vado ad unirmi al Signore, e dopo la mia morte vi raccomando caldamente di dire al mio caro fratello Alessandro, che io non altro desidero, che la maggiore santificazione dell'anima sua bramando ardentemente di rivederlo nel Paradiso, e raccomandò pure lo stesso suo fratello, da lui tanto e costantemente amato, alla sua virtuosissima cognata S. E. Donna Teresa.
Siffatte estreme parole del moribondo D. Carlo non è agevole esprimere quale impressione abbiano fatto sul cuore già virtuoso del principe D. Alessandro, il quale sembra avere ereditato e il cuore, e le virtù del defonto fratello. Il vuoto che ha lasciato in Roma la morte di D. Carlo è / {23} in conseguenza riempiuto dal principe fratello, non che dalla principessa cognata, ammiratrice anche essa, e promotrice delle opere dell'illustre defonto. Tra le altre pie opere, che già ha fatto il principe D. Alessandro, emerge quella beneficentissima di avere riasciugate le lagrime delle povere giovinette del Ritiro del SS. Cuore a S. Onofrio, coll'avere assunto a sé il peso del mantenimento del luogo pio, ed oltre a ciò col volere compiere il locale, e farlo prosperare colle purissime mire della vera, e perfetta carità cristiana; e ciò anche per compiere le religiosissime intenzioni dell'amato fratello, di cui brama imitare gli esempj.