di trattarla, e specialmente ricordo, che seguita la morte della Serva di Dio il dì nove Maggio dell'anno mille ottocento trentuno circa le ore ventidue (1), e nella sera di detto giorno arrivato in Roma il Vescovo di Rieti Monsignor Ferretti (2), stato già direttore della Serva di Dio sino alla sua elezione al Vescovato (3), e verso il quale la Serva di Dio aveva conservato una certa tal quale dipendenza e per direzione e per consiglio sino agli ultimi mesi della sua vita, il detto Prelato, avendo saputo la morte della Serva di Dio, nella mattina del giorno seguente, mentre per tempo si portava alla Chiesa delle Mantellate per celebrare la S. Messa, incontratosi per istrada con un Sacerdote romano, signor D. Pa[o]lino de Angelis (4), mentre disse ove si portava, espresse la persuasione in riguardo alle virtù esercitate dalla Serva di Dio, dicendo con espressioni assai energiche: - È morta una santa. - Di più aggiungo, che incontratomi a parlare con esso lui dopo la morte della Serva di Dio, mi parlò bene energicamente sulla santità della medesima, e mi / {217} {(11)} soggiunse, che quando esso la diriggeva, restava così compreso da tutto quel buono che