ho trovato una santità grande assai nobile e generosa, così la sua umiltà grande, nobile e generosa.
Dotata la Serva di Dio di quell'intelligenza di cui ho parlato quando ho deposto sulla virtù in genere, illustrata da Dio con quei lumi che suol camminare nell'orazione, e più nella / {662} {(37)} meditazione, e anche più nella contemplazione, conobbe bene quel nulla di cui parlava Davidde quando disse: «Substantia mea tanquam nihilum ante Te» (1) (b1). Conobbe ancora la niuna stima che la creatura deve fare delle proprie operazioni ancor buone e virtuose, su quel riflesso su cui Giobbe disse: - Nihil dignum in conspectu tuo egi (2) -; e come in modo distinto e particolare ho veduto essere stata illuminata la Serva di Dio nella circostanza, che avuta notizia della morte del suo primo Direttore Monsignor Vincenzo Strambi (3) (come rilevasi da un di lei scritto diretto al molto Reverendo Signor Don Agostino Romagnoli (4), reperibile presso la Reverenda Madre Priora (5)) postasi in orazione, ebbe il dono di vederlo in straordinaria visione nel modo che nello scritto riferisce; quindi passa a narrare