del volumetto è pressoché esaurita.
E si diversifica pure dalla ricordata pubblicazione del Conti. Quest'ultima è innegabilmente più completa, rifacendosi alla «Copia Publica» che raccoglie, fino all'estrema esattezza, quanto contenuto nel cosiddetto «archetipo». Ha però la manchevolezza di non presentare annotazione alcuna e di venir presentata con le mutazioni ritenute necessarie.
La presente pubblicazione, tralasciando quella dell'Hettenkofer, manchevole e non criticamente sufficiente, poteva ben riferirsi al testo del Conti, arricchendolo delle necessarie annotazioni e, magari, riportandolo «al vergine». Così facendo però saremmo andati incontro ad un doppio inconveniente. Il primo sarebbe stato costituito dal fatto che, una volta debitamente arricchito, il volume da elaborare sarebbe risultato troppo ponderoso, dato che saremmo venuti quasi ad avere un volume (quello del Conti una volta annotato) nel volume. Il secondo inconveniente sarebbe stato costituito dal fatto che, riproducendo il volume del Conti, noi avremmo - si - pubblicato TUTTA la deposizione del Pallotti, ma non quella che fu tra le mani del Corpo Giudicante, più breve e sintetica. La pubblicazione, come fu da noi prevista, sarebbe stata si più