Volume 13. Stampati - Varie pag. 1206

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Deposizioni Processuali

2 - Deposizione di S. Vincenzo Pallotti sul Servo di Dio Can. Gaspare Del Bufalo (1783-1837)

Come io ho conosciuto il Servo di Dio posso dire, che non solo non vi ho giammai rilevato parola, opera, o segnale veruno atto ad indicare nel più legerissimo (!) grado il vizio dell'arroganza, ma vi ho piuttosto riconosciuto tali disposizioni di cuore umile, che per esprimermi dirò di aver dovuto giudicare essere in esso per modo di dire la incapacità di tale vizio. Ricordo di averlo conosciuto non facile a parlare contro di se, mentre non parlava a suo favore, come però io ho dovuto giudicare impegnato Esso nell'esercizio della vera umiltà, e temendo, che dal parlare frequente della sua miseria potesse essere riputato umile, ed amando di essere umile, a tenere più lungi il pericolo di divenire superbo nel parlare di sua miseria, dal fatto vedo, che in prattica ha tenuto la massima di S. Francesco di Sales (1), che dice di non parlare di se, né in bene, né in male. Molto più ho potuto conoscere nel Servo di Dio esercitato con gran perfezione questo grado di umiltà, mentre per quanto io abbia con esso trattato, e per quanto Esso ha trattato meco, e si può dire nella più intrinseca amicizia cristiana, non mai mi ha parlato, né mi ha dato mai in qualsivoglia modo a conoscere alcuno di quei favori straordinarj di cui fu ricolmo da Dio, e de' quali mi è stata data notizia dopo la di lui morte. /

Note


1) V. su di lui Bibliotheca Sanctorum, vol. V, coll. 1207-1226.