Bambin Gesù (1). Nell'uscire da questo mi venne in mente di portarmi direttamente dal Servo di Dio, ed erano circa le ore ventuno (2). Senza frapporre dimora là mi condussi, ed a piè (!) delle scale trovai il Notaio, che mi disse che era stato dall'Infermo per fare un codicillo al Testamento. Quindi mi portai subito dal moribondo, ed entrato nella Camera del Servo di Dio moriente, mi trattenni genuflesso breve tempo in orazione innanzi le Sagre Immagini, che eran poste avanti il letto. Quindi mi accostai all'Infermo, e lo trovai che era già nell'estrema agonia. Era a me vicino il Reverendissimo Signor Don Giovanni Merlini (3); io prestai gli ultimi offici di Ministero per l'assistenza al Moribondo, ed il moriente era come nella più perfetta tranquillità, e nel volto del Servo di Dio risplendeva tale dolcezza, ilarità, e tali segnali di pace, che considerando il tutto cristianamente dovetti dire, e poi ho ripetuto più volte, eccitava una voglia, ossia una brama di mettersi in Agonia. E sull'ora di sopra indicata dopo passato circa un quarto [d'ora] del mio arrivo, il Servo di Dio, come immerso in una gioja di Paradiso tranquillamente, e placidamente spirò. /