già varie cose accadute in Albano in Venerazione del Defonto mi erano state narrate, mentre io mi trovava nella Sagrestia della Venerabile Chiesa di San Carlo al Corso (1), e mi pare che era il giorno di Domenica fra l'ottava dell'Epifania, venne il Signor Don Biagio Valentini (2), e per quanto ricordo, mi raccontò, che dopo fatte l'esequie, presente il cadavere del Servo di Dio, mi pare nel sabato dopo la morte, nella Chiesa Parrocchiale di Sant'Angelo in Pescheria (3), nelle ore pomeridiane della domenica racchiuso in apposita cassa fu portato il cadavere del Servo di Dio in Albano per dargli sepoltura nella loro Chiesa di San Paolo, ove giunti per la ricognizione del Cadavere, all'apertura della Cassa, fu presente tutta o quasi tutta la Comunità ivi riunita, ed all'aprirsi della cassa, sebbene corresse già il quarto giorno da che era morto, pure si sentì dagli astanti sì acuto odore, che coloro che non sapevano, come fosse stato trattato il Cadavere, pensavano che fosse stato imbalsamato, locché certamente non era, come anche giuridicamente dai professori fu riconosciuto, onde tanto maggiore si eccitò fra loro l'ammirazione religiosa, la stima e venerazione verso sì preziose spoglie e concetto di