Volume 13. Stampati - Varie pag. 1223

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Deposizioni Processuali

2 - Deposizione di S. Vincenzo Pallotti sul Servo di Dio Can. Gaspare Del Bufalo (1783-1837)

grande santità. Da ciò ebbe luogo, che vi fu chi pensò di esporlo nuovamente in chiesa. Con la debita decenza, e modestia da' professori fù esaminato diligentemente il Cadavere del Servo di Dio, fu riconosciuto interamente sano anche nelle parti interne, e ciò dico, per quanto mi ricordo che mi fu raccontato, e ciò sebbene fosse morto di male, che gli aveva corrose le parti interne, come si mostrava negli ultimi tempi della sua mortale malattia, che credo potea dirsi aver sputato li polmoni, e quantunque mentre viveva aveva patito del male detto scorbuto, pure aperta la bocca del Cadavere del Servo di Dio, e tenutoli d'appresso l'odorato di persona che vi si trattenne per lo spazio / {570} {(71)} di circa un quarto d'ora, sentì che non mandava fetore di sorta alcuna, locché tanto maggiore cagionava l'ammirazione, e lo stupore. Il Cadavere in tutte le parti restava perfettamente flessibile fino a tenerlo seduto, come ad arbitrio. Ho sentito pure, che la lingua conservava l'umidità, quasi fosse stato vivente, ed alle spalle modestamente discoperte fu veduto, che vi erano delle parti, che presentavano come altrettante rose per il vivo colorito e che prendevano una disposizione che nell'insieme, formavano come una croce, sicché ho pensato io che Iddio anche con questo, e in questo modo abbia voluto illustrare il suo Servo, come a piccolissima parte di premio delle gravissime discipline che il Canonico Del Bufalo per spirito di penitenza, per amor di Dio, e per ottenere la conversione dei peccatori,